ROCCAFORTE MONDOVÌ:
In un tranquillo e inviolato ambiente naturale sulle Alpi liguri, nasce la nostra acqua, con il suo basso residuo fisso è perfetta anche per le diete povere di sodio. Fresca e dissetante, ottima per esaltare ogni gusto.

La Puglia, tra il verde smeraldo del Gargano e il blu del mare, custodisce una rigogliosa area agrumaria. Le arance pugliesi acquisiscono il loro caratteristico gusto grazie al terreno calcareo-marnoso e ai frequenti venti freddi, che sferzano gli impervi terrazzamenti generando improvvisi sbalzi termici. Qui nasce l’arancio amaro per eccellenza: il Melangolo di Puglia. Pianta tenace che fiorisce in primavera, produce frutti dalla buccia fortemente aromatica e molto rugosa, con una polpa altrettanto forte dal gusto acido-amarognolo, caratterizzandone il profilo aromatico.

Coltivate in una zona fertilissima tra l’Etna e il Mar Ionio che gode di un clima unico, hanno nel loro gusto un perfetto equilibrio tra dolce e agro che lascia spazio ad una polpa ricca e succosa.

La Calabria, durante la primavera, dà vita al peperoncino diavolicchio calabrese, così chiamato perché è uno dei più piccanti su scala mondiale. E’ caratterizzato dalla forma allungata e affusolata del frutto della pianta. Il colore verde, tipico della prima fase di maturazione, lascia spazio al rosso che cela l’esplosione di gusto e piccantezza unica nel suo genere.

I terreni soleggiati e riparati dai venti freddi sono i luoghi ideali per la coltivazione della pianta, la cui nota amara e aromatica ne è l’elemento distintivo. Non a caso, l’assenzio è per eccellenza riconosciuto come la pianta simbolo del sapore amaro.

La Gentiana lutea cresce lentamente sulle nostre amate Alpi ed è proprio la generosità del tempo che permette la fioritura di questo gioiello unico dalle tipiche tinte gialle. La radice della genziana racchiude un gusto amaro e note profumate.

È un prodotto diamante e fiore all’occhiello del florido territorio siciliano, conosciuto anche come femminello per la sua fecondità, grazie al suo habitat naturale. La forma ellittica e la buccia sottile custodiscono una polpa ricca, caratterizzata da delicate sfumature verdi-gialle, da cui ricavare anche preziosi oli essenziali. Il gusto è tipicamente acidulo e lievemente aspro.

Cresce esposto al sole e ai venti caldi provenienti da sud, protetto da una catena montuosa che lo ripara dai venti freddi di tramontana. Una spessa scorza giallo-chiaro racchiude una polpa tenera e succosa e semi-dolce, che con un aroma fresco e frizzante ci trasporta sui terrazzamenti tipici della costiera amalfitana.

La bellezza delle colline sabbiose toscane è messa ancora più in risalto durante la primavera inoltrata dai petali vellutati e violacei del giglio toscano, meglio conosciuto come giaggiolo. Ancora oggi il rizoma, radice del fiore di colore bianco, si raccoglie con tecniche prevalentemente manuali che preservano il suo profumo unico e avvolgente.

È dal 1500 che, in autunno, si scorgono tra le foglie rigogliose della riviera di Ponente, grappoli di chinotti di piccole dimensioni dal colore verde brillante tra fiori bianchi candidi. La buccia spessa e resistente sprigiona un profumo intenso e inebriante che persiste lungo tutta la riviera.